Storie di confine

Tutto il guadagno della vendita di questo volume sarà versato a Medici Senza Frontiere

L’idea è nata nel 2011: osservavamo il mondo che si mobilitava a seguitodelle molteplici crisi che avevano visto impegnate in prima linea varie associazioni, capaci di fornire assistenza alle vittime di conflitti, ai terremotati/irradiati di Fukushima, ai migranti sbarcati a Lampedusa… mentre noi vi assistevamo fermi davanti ai nostri monitor. Cosa può fare, ci siamo chiesti, chi non opera sul campo ma sulla tastiera di un pc? La soluzione si è materializzata nell’idea di concretizzare la nostra passione, realizzando qualcosa che parlasse di un problema di fondo comune a molte di quelle situazioni che ci trovavamo a osservare: i Confini. Ecco quindi la raccolta di racconti fantastici Storie di Confine, ideata e realizzata al fine di fornire un aiuto a Medici Senza Frontiere.

Tutto il guadagno della vendita di questo volume sarà versato a Medici Senza Frontiere.

Contiene il racconto “Lo stesso sangue”.

LO STESSO SANGUE (incipit)

«Non temere» disse Wargar. «Qualsiasi cosa accada nel prossimo mese, sarò con te».

Kalerg guardò il vecchio lupo: era pieno di cicatrici e aveva un occhio inservibile, ma conservava ancora tuttala sua forza sotto l’ispido manto.

«Spero che non capiti nulla», borbottò.

Wargar mostrò i canini in una risata. «Lo spero anch’io», disse poi.

«Ma le storie su di te…»

«Sono vere», concluse. «Non sono un folle, però».

Il giovane lupo, appoggiandosi alla lancia, non si azzardò a controbattere. Wargar aveva fama di essere guerriero temibile e impulsivo: aveva sentito parlare di lui sin da quando era un cucciolo ancora incapace di assumere la posizione eretta.

«Comincio ad avere una certa età», continuò l’anziano. «Forse questo turno di guardia non è poi così male».

«Che intendi?»

«Guarda», rispose, indicando la secca del fiume. «Il letto è pieno di rocce taglienti: se anche dovessero arrivare sin qua, sarebbero indeboliti dalla traversata».

«Un boccone facile», azzardò Kalerg.

«Non esistono bocconi facili», lo corresse. «Ma alcuni si mangiano più velocemente di altri».

continua…

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