365 Racconti d’estate

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365 autori, 365 racconti, 365 passioni estive, 365 modi per vivere le vacanze: perché andare in vacanza una volta sola? vacci 365 volte!

Le antologie della serie “365 racconti” sono diventate punto di riferimento per migliaia di lettori e autori in tutta Italia. Dopo l’erotismo, l’horror, le storie sulla fine del mondo, quelle dedicate all’amore e al Natale, ecco una nuova, divertente incursione narrativa in un momento della nostra vita pieno di colore, passione, fascino e sentimento: l’estate. Il periodo delle vacanze, con le sue suggestioni e i ricordi che si porta dietro fin dall’infanzia. Quale modo migliore per celebrarlo, se non attraverso 365 modi diversi per raccontare la propria estate agli altri? Perché non tutti trascorrono alla stesso modo questo periodo di svago e di vacanza, come dimostrano i racconti contenuti in questa antologia, quanto mai vari e originali. Una raccolta da leggere in spiaggia, sotto l’ombrellone, o in montagna, ma anche durante il resto dell’anno, per ricordare i sapori e le suggestioni dell’estate e prepararsi alla prossima!

Contiene il racconto “Non ho più paura”.

NON HO PIÙ PAURA (incipit)

La spiaggia sembra tranquilla, nemmeno fossimo in inverno. Niente vociare di bambini, niente musica sparata a palla, niente traffico sul lungomare.

Ogni tanto la tranquillità è squarciata dal passaggio di un elicottero o di qualche aereo militare. Ma finché non hanno finito da altre parti non penso che si dedichino anche a questo angolo di mondo.

Non ho più paura da un pezzo, ormai.

Certo, quando tutto è andato a scatafascio il terrore è stato enorme. Non sono stato così fortunato, però, da crepare di infarto, o così disperato da farmi saltare le cervella. Per questo ora vago sulla spiaggia, trascinandomi dietro una gamba smangiucchiata e chiedendomi quanti bagnanti si siano trasformati in zombie come me.

In giro ne ho visti parecchi, in effetti. Ma sulla battigia i corpi sono ancora molti, un banchetto delizioso per un non-morto, sebbene qualcuno si sia già servito in abbondanza.

Mi piego su quanto resta di una donna e ne strappo la carne a brani.

continua…

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